Ciao Bruno, a titolo informativo ti riporto integralmente quanto è riportato sul volume “VIGEZZO e le sue montagne” di Vittorio Mattioli. Complimenti per il sito e per le escursioni, buona montagna. Valter
GRIDONE m 2167 - ore 4 da Olgia stazione. In realtà il Gridone, o come si trova sulle carte « Le Rocce del Gridone», è una lunga cresta di quasi tre chilometri, in cui si possono contare otto cime principali. Dal Pian delle Streghe si alza subito verticale per quasi duecento metri; poi presenta un chilometro circa di torri e denti rocciosi completamente inesplorati quotati tra m. 1900 e 1938. Si alza quindi nuovamente con un balzo verticale di centocinquanta metri, fino a quota 2063. Da qui in poi si contano le otto cime, fino alla bocchetta del Fornale m 2034, che separa il massiccio del Gridone da quello del Limidario m 2187. La via normale di salita parte dal Ponte della Pioda m 612 sotto la stazione di Olgia. Si attraversa il fiume sul bellissimo ponte romanico, e, per un sentiero che attraversa i prati di Mariocco m 649 sulla destra, si sale alle alpi di Vacchereccio m 907. Un sentiero più diretto, più ripido e molto più suggestivo parte dall'angolo a sinistra in fondo ai prati di Mariocco, e sale attraverso un selvaggio bosco che nasconde forre e roccioni e grotte. Dalle baite di Vacchereccio si scende leggermente ad alcune sorgenti di fianco al letto del fiume che scende dal Pian delle Streghe in un orrido vallone riarso. Lo si attraversa e si sale lungamente per costa boscosa: la Coartina. Il sentiero ormai praticamente abbandonato è faticoso, in quanto è invaso da alte erbe e da rovi di more. In due ore e un quarto dal Ponte della Pioda si raggiunge la baita dell'Alpino m 1274. Da qui il sentiero che a tratti si perde nelle pietraie sale in direzione della Bocchetta di Misello m 1544: dopo avere attraversato le sorgenti del rio Negro, si sale per pietraie rosse e gialle e grigie alla depressione tra Va Testa di Misello m 1598 e il Sasso Rosso m 1615. Da qui in poi il percorso da seguire è segnato con frecce e bolli rossi dipinti su sassi e rocce, che indicano la via. Dalla Bocchetta di Misello si sale per una quarantina di metri la costola pietrosa con scarsi larici, piegando leggermente a sinistra. Si traversa su sentiero il Sasso Rosso sul versante est di Palagnedra, fino a portarsi alcuni metri più in basso del punto dove il Sasso Rosso si innesta alle rocce grigie del Gridone. Si traversa a sinistra e si sale più o meno dritti seguendo le frecce fino a una gran cengia. La si percorre verso destra, scavalcando a metà una sporgenza (3° grado inf.), fino a un ripiano dove termina. Si sale a sinistra per un breve canalino verticale (1* corda fissa) che è meglio superare in arrampicata libera (3° grado inf.). Sempre seguendo le frecce si sale a zig-zag per rocce coperte qua e là da rododendri e ontani, fino alla base di un lungo diedro aperto non molto ripido e ricco di appigli (2* corda fissa, 2" grado sup.). Si sale per rocce levigate dall'acqua e dalla neve e ormai prive di vegetazione fino a una anticima, e per cresta si arriva alla vetta quotata m 2110. Il resto della cresta è un continuo saliscendi fino all'ultima cima; e presenta un salto verticale (3° grado) circa a metà, che si può evitare traversando per cenge sul versante nord di Palagnedra.
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