per ritornare sull'argomento prendo spunto dalla copia della rivista CAI "lo scarpone" di gennaio (arrivata ai soci in questi giorni)per fare alcune considerazioni. a pagina 13 si parla di questo argomento e nella prima parte vi sono alcune considerazioni ,ovvie a mio parere, che evidenziamno l'assurdità di un opera simile. poi però rimango sbalordito da quanto afferma il famoso Agostino da Polenza che sembra difendere questa assurdità con affermazioni che ritengo possano essere frutto solo di lunghe permanenze in alta quota e lunghi periodi di isolamento dove il proprio pensiero si libera in voli pindarici senza nessun confronto econtraddittorio con la realtà.
Il pensiero del famoso alpinista potrebbe giustificare ,ad esempio, la costruzione di un mega ponte in cemento sul gran canyon per avvicinare le masse a questi ambienti, oppure un mega tunnel in acciaio e vetro sotto la calotta polare per vedere il ghiaccio dal di sotto, oppure ancora un magnifico mega hotel sul colle del lys.........ecc........
paragonare una costruzione in zona urbana a una costruzione in ambiente naturale di grande rilevanza non mi sembra molto corretto.
sollevare questi interrogativi e queste discussioni serve sempre a rafforzare la nostra sensibilità perchè oltre ai mega progetti come questo del cervino vi è un innumerevole serie di piccoli disastri che viviamo tutti i giorni. (gallerie inutili,posteggi strani,costruzioni che stonano con i paesaggi,strade che devastano....ecc..).
Poi si dovrà trovare anche il modo di protestare perchè la cosa più terribile è quella di indignarsi e non fare nulla . diventeremo complici e i nostri figli potranno accusarci di questo.
propongo a Flavio di strutturare nel sito una forma di adesione per trasmettere il nostro disappunto a questo progetto.
grazie a chi aderirà a questa idea
Buon Natale
alfio
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