Ciao, Marco con riferimento alla tua richiesta riporto integralmente le vie di salita al Battel, tratte dalla “GUIDA DEI MONTI D’ITALIA” di Renato Armelloni “ANDOLLA SEMPIONE” CLUB ALPINO ITALIANO – TOURING CLUB ITALIANO. Buona montagna. Valter.
5. BATTEL 2928 m. - Massiccio pilastro d'angolo tra Macugnaga e Val Mondelli, sul prolungamento della cresta SE dello Joderhorn. Incombe con la sua mole, insospettata da sotto, sulla Valle Anzasca tra Macugnaga e la stretta tra il Morghen e Mondelli. Viene salito soprattutto per le arrampicate sulla parete SO e le creste SO. Il fianco O è caratterizzato da enormi placche rocciose.
5a) da Nord-Nord-Est. - Percorso su sfasciumi e nevai, facile ma noioso e faticoso. EE/F. Dalla Val Mondelli (v. it. 6a) a c. 2300 m si piega a sinistra (O), prima per una rampa ascendente da destra a sinistra poi, dopo una terrazza, risalire le pietraie del versante NNE. Superato il muro, alla base della piramide sommitale, la si scala su blocchi mobili o meglio per l'ultimo tratto della cresta NE cui si perviene facilmente dal nevaio a una spalla (ore 5).
5b) per la cresta Nord-Est. - Dalla rampa del it. 5a si raggiunge comodamente l'attacco della cresta. La si risale su blocchi e roccette. F.
5c) per la cresta Sud-Est. - Da Mondelli 1181 m si scende verso O al ponte sul Rio Mondelli. Un sentiero sulla riva opposta sale la ripida costa di arbusti ai casolari La Preia 1840 m (ore 1.45). Da qui facilmente si sale da S alla cresta. Per detta in comoda ma lunga ascesa interrotta dalla spalla 2580 m, su erba, pietre e roccette si perviene al segnale 2763 m. Segue un altro settore pianeggiante, infine un tratto ripido conduce all'anticima 2878 m (ore 3; ore 4.45). Breve discesa alla breccia 2849 m poi si risale per il crestone conclusivo che all'inizio può offrire qualche difficoltà ma poi agevolmente porta in vetta (ore 0.30; ore 5.15).
5d) dal versante Sud, alla anticima 2878 m. - Percorso monotono con forte dislivello (oltre 1700 m, alla vetta), esposto al sole, su terreno in gran parte faticoso. Da Borca 1195 m un sentiero s'inerpica tortuoso sulla ripida costa assolata all'Alpe Cicerwald 1653 m (ore 1). Si continua sul ripido sentiero a lungo sulla costa brulla fino ad attraversare la Val Rossa e perdersi sul pendio a c. 2200 m. Segue una faticosa salita su erba, sfasciumi, roccette che porta all'anticima 2878 m (ore 3.45; ore 4.45). Con l'it. 5c si sale poi alla vetta (ore 0.30; ore 5.15).
5e) per la cresta Sud-Ovest (sperone di destra). Mario Bramanti e Ambrogio Cremonesi, 9 giugno 1968 (Ann CAI Varese 1974 e inf. Bramanti). 1" inv.: A. Cremonesi e P. Facchinetti, 1-1-1978. Dislivello: c. 300 m (10 lungh.). Difficoltà: III; IV e IV +. Per l'accesso v. it. 5f. Si attacca lo sperone traversando da sinistra a destra per cornici spioventi e poi su per un breve camino verticale (III; IV), S.l. Salire placche e rocce rotte a destra del filo, ritornare poi sul filo (III -; III), S. 2. Superare un camino con blocco incastrato e uscire a destra del camino (III; IV +), S. 3. Segue una lungh. di corda su rocce rotte (III), S. 4. Passare a sinistra su neve (eventuale), poi tornare verso destra su gradoni sotto una placca verticale, S. 5. Superare la placca prima un poco a sinistra poi traversando a destra sotto un'altra placca verticale (III +), S. 6. Su diritto per 10 m, in seguito spostandosi a sinistra raggiungere una forcelletta ai piedi di un camino (III + ; IV +), S. 7. Scalare il camino e uscire sulla parete di sinistra (III; IV +), S. 8. Con due lunghezze sulla cresta coricata si perviene alla vetta (III; ore 3).
5f) per la parete Sud-Ovest (via Donatella). C.V. Aliverti, Ambrogio Cremonesi, G.C. Vedani, 10 agosto 1978 (Scarpone 1981, 7, 12; RM 1979, 217). La via si svolge nella parete compresa tra i due speroni. Roccia a tratti friabile. Dislivello: 300 m. Difficoltà: TD - con pass. fino al V e Al. Usati 10 ch., 2 cunei, un dado; lasciati 4 ch. e un dado.
Dal Rif. Oberto si segue l'it. 4a fin sotto la base S dello Joderhorn, poi ci si abbassa sulle pietraie contornando il lato O della montagna (ore 1.15). Si attacca il canale tra i due speroni. Lo si segue per tre lunghezze dì corda con possibilità di vetrato nel caminetto della 2" lungh. (II e III con un pass. di IV). Chiodo all'inizio della 4" lungh., su diritto sopra il chiodo fino a una cengia con a destra una nicchia (25 m; II e III). Superarla a destra e raggiungere un terrazzo (eh.; 30 m; II e III). Salire alcuni metri in fessura e traversare orizzontal-mente a sinistra per 30 m (IV) fino a una cengia. Su per una fessura e poi obliquare a destra in un diedro fino alla base di una fessura a sinistra di detto diedro (2 ch.; V con un passo di A1). Innalzarsi in fessura per qualche metro, traversare 2 m a sinistra e proseguire diritto fino alla sosta (2 ch. e un dado; V e un passo di Al). Seguire la fessura di sinistra, uscire a sinistra, poi su diritto qualche metro e uscire a sinistra su una placca coricata (2 ch. e 2 cunei; V e Al). Salire sopra un gradino, traversare 2 m a destra e poi su diritto fino alla base di una placca rossa (3 ch.; V; un passo di Al). Da qui si può uscire a sinistra sulla cresta SO, oppure traversare qualche metro a destra e superare la placca rossa fessurata (ore 7, tempo dei primi salitori).
5g) per la cresta Sud-Ovest. Brinino Beati e Mario Bisaccia, 18 giugno 1967 (relaz. Beati). 1" invernale: Luciano Bettineschi e Tino Zambonini, 23 dicembre 1967 (Scarpone 1968, 1° febbraio). Arrampicata su roccia buona. Sono possibili varianti più o meno impegnative. Dislivello: 450 m. Difficoltà: pass. di II e III con tratti di IV e V.
Per l'accesso vedi it. 5f. Si attacca la cresta alla sua origine 2479 m. Tenersi sul filo per due lunghezze fino a una spalletta (70 m; II). Obliquare a destra su cenge erbose e rocce rotte e scalare un diedro fessurato (10 m; IV). Si prosegue a destra facilmente verso un gendarme caratteristico. Salendo a sinistra di detto gendarme si arriva a un terrazzo ai piedi di una bastionata rossiccia verticale. Attraversato il canalino sottostante si punta alla parete per attraversarla orizzontalmente dove è incisa da una fessura. La si raggiunge sormontando un pilastro che parte dal canalino e la si percorre da destra a sinistra (25 m; IV; un ch.). Al termine della fessura su diritto per una serie di placche e un pilastro che conduce al filo di cresta (20 m; IV; un ch.). Si segue la cresta di placche coricate e aggirato a sinistra uno strapiombo si perviene a un risalto. Si superano due paretine (25 m; III) e si arriva a un terrazzo alla base di una placca verticale grigia. La si scala sul filo dello spigolo deviando un poco a sinistra fin dove è possibile, poi con un passaggio esposto e delicato ritornare orizzontalmente sullo spigolo che si sdoppia e si entra in un diedro (30 m; V; 3 ch.). Salire il diedro inferiore poi quando è possibile si passa in quello superiore e uscire per una fessura-diedro sul filo di cresta (30 m; IV). Lo si segue con difficoltà decrescenti fino alla vetta (ore 4).
5h) per la parete Ovest. Mario Bramanti, Ambrogio e Angela Cremonesi, 24 settembre 1967. Arrampicata prevalentemente su placche. Dislivello: e. 200 m. Difficoltà: D con pass. fino al V - (inf. M. Bramanti).
Accesso come per l'it. 5f in ore 1.15. Portarsi per sfasciumi sulla verticale della vetta. Innalzarsi diritto su placche (4 lunghezze di corda, IV) poi con un traverso un poco a destra fino ai piedi di un camino. Lo si supera in parte su strapiombo (IV + /V -). Con altre 4 lunghezze su placche più coricate (III) si raggiunge la vetta (ore 2.30).
5i) per la cresta Nord-Ovest. - Dalla Bocchetta Staffa 2799 m, seguire la cresta elementare fino alla q. 2876. Da qui la cresta presenta una serie di lame e dentini che si scavalcano in arrampicata su roccia solida. Un tratto agevole conduce poi in vetta (ore 1).
6. Passo Mondelli (Mondellipass) 2839 m IGM e CNS. - Tra lo Joderhorn e il Pizzo di Antìgine. Comunicazione tra la Valle Anzasca e la Saastal. Viene toccato dall'Alta Via delle Alpi Ossolane. Come passaggio è ormai in disuso; gli si preferisce il vicino e più comodo Passo di Monte Moro. Al valico, sul versante italiano, è posta una minuscola cappelletta.
6a) da Sud-Est per la Val Mondelli. Itinerario faticoso che risale la Val Mondelli solo in parte su sentiero; seguono tracce discontinue, pietraie e neve residua. Raramente percorso. E. Da Mondelli 1181 m (v. p. 45) si passa tra le case del villaggio per uscire a monte sul sentiero che risale la ripida sponda sinistra idrografica della valle. A c. 1250 m, lasciato a destra (E) il sentiero per l'Alpe Colla e per il Rif. Longa, si continua diritto. Si rimonta con alcuni risvolti un tratto ripido per uscire in piano all'Alpe Cortevecchio 1534 m. Si prosegue sullo stesso lato della valle su tracce evidenti, poi si valica un ruscello in direzione di alcune placche rocciose. Ritornati un poco verso il centro della valle, attraverso un bosco che va diradandosi, si raggiunge in seguito l'Alpe Predenon 1831 m (ore 2). Dalle ultime baite ci si alza ancora a destra (salendo) poi, superato un altro ruscello, con un ampio diagonale verso sinistra si arriva al centro della valle dove scorre il Rio Mondelli. Per un tratto in falsopiano si raggiunge una cascatella. Portarsi sul pianoro soprastante e per una ripida colata di sassi ed eventuale neve residua si sale al passo (ore 3.30; ore 5.30).
6b) da Nord-Ovest. - Dalla diga di Mattmark si segue l'it. 16 fino al Tàlliboden (ore 1.30). Varcato il torrente, percorrere il piano morenico e la vai-letta che segue fino alla lingua del Tallibodengletscher. Si sale lungo la riva destra (idr.) del ghiacciaietto alla valletta conclusiva, per la quale su lastre a gradini (traccia discontinua) si riesce al passo (ore 1; ore 2.30). EE.
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