Dal sito di VCO azzurra TV: Erano partiti ieri mattina, con la luce di una bella giornata d’autunno, lasciando l’auto nel posteggio che dà accesso alla Valle Loana. Tre amici: due coetanei, di 42 anni, Pierpaolo Gatti e Sandro Solliani, rispettivamente di Novara e Ghemme, e Vittorio Brucco, anch’egli novarese, di tre anni più giovane. Saliti da Scaredi e poi più su sul Cimone di Straolgio, decidono per il ritorno di cambiare percorso. Una scelta che a uno di loro è costata la vita. Perché inoltratisi su di un cammino sconosciuto, non hanno più trovato il sentiero che avrebbe dovuto condurli a valle. Sorpresi dall’oscurità, sprovvisti di torce, hanno tentato ugualmente di trovare una via d’uscita ma senza riuscirvi. La loro vana discesa si ferma attorno alle 18,30, quando sotto l’Alpe Rialone, a 1600 metri di quota, Sandro inciampa, perde l’equilibrio, precipita in una scarpata. Un volo di venti metri e poi, in una zona impervia tutta a balze, non smette di rotolare e cade ancora più sotto. L’allarme arriva dalle loro famiglie che verso le 21, non vendendoli rientrare a casa, chiamano il 112. Le ricerche degli uomini della stazione della Valle Vigezzo del soccorso alpino civile, con i finanzieri del SAGF, il corpo Forestale e i vigili del fuoco di Santa Maria Maggiore e Domodossola, partono attorno alle 22,20. Dopo qualche ora, con i superstiti che hanno acceso un falò, si riesce ad individuarli. Chiaramente sotto choc, vengono riaccompagnati dove li attendono i familiari, poi si provvede al recupero del cadavere dello sventurato compagno di escursione, terminato questa mattina alle quattro. “Mai avventurarsi su percorsi sconosciuti, sempre tornare sui propri passi, soprattutto quando sta per mancare la luce” torna a raccomandare Felice Darioli, responsabile della X Delegazione Val d’Ossola del Soccorso Alpino. Pare un’ovvietà ma questa brutta storia che viene dalla Valle Vigezzo fa capire come non basti mai ribadirlo
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