Da 30 anni pratico lo sci alpinismo. Salivo al Moncucco (Domobianca) ed a Ciamporino quando ancora non c'erano gli impianti. Ora con la scusa della sicurezza una stupida legge mi vuole proibire queste gite. Normalmente, quando possibile, lo sciatore alpinista cerca alternative alla pista e se la pista ha "invaso" gli unici tracciati possibili non credo che fare qualche breve tratto in salita sul bordo pista possa costituire un pericolo. Sono 47 anni che scio molto assiduamente (faccio circa 50 uscite sci alpinistiche all'anno e qualche giornata la dedico anche allo sci con gli impianti) penso di avere acquisito una certa esperienza, credo che i pericoli sulle piste derivino soprattutto da velocita' eccessive e sovraffollamento. Perche' non si limita la vendita degli skipass (come nei cinema e nei teatri) perche' non ci sono dei controlli per coloro che scendono a velocita' folli in mezzo alla gente. Io credo (forse sono maligno) che dietro questa legge ci sia solo la paura da parte delle societa' sciistiche di perdere qualche skipass. Ritengo che questa legge sia una notevole limitazione della liberta' personale anche perche' proibisce la risalita perfino con gli impianti chiusi. Ho amici che possiedono la baita lungo le piste sciistiche per raggiungerla sono obbligati a prendere gli impianti? e prima o dopo l'orario di chiusura non possono raggiungere la loro casa? io non posso andare a trovarli se non spendendo del denaro? Ma chi ha legiferato non ha pensato a questi problemi? C'e' qualcuno che sa darmi delle risposte e soprattutto qualcuno che la pensa come me e sia disponibile a collaborare per protestare contro questa iniqua legge
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