Ciao Massimo, in riferimento alla tua richiesta, ti riporto di seguito gli itinerari di salita tratti dal volume “LA VALLE FORMAZZA” di Luciano Rainoldi C.A.I. Sezione di Vigevano, ovviamente il volume è datato ottobre 1974 e purtroppo le condizioni dei ghiacciai sono estremamente cambiate, inoltre puoi vedere in questo meraviglioso sito, la salita effettuata dal GRANDE AMICO Flavio nonché Cappef o meglio il Baffo nella sezione Valli → Formazza → Basodino. Puoi trovare ulteriori informazioni sul volume “Guida Dei Monti D’Italia di Renato Armelloni Alpi Lepontine Sempione – Formazza - Vigezzo Club Alpino Italiano Touring Club Italiano”, inoltre presso la libreria Grossi di Domodossola puoi reperire parecchi volumi e guide dedicati alla nostre meravigliose Valli Ossolane. Spero di esserti stato d’aiuto, buona montagna ed un saluto a tutti i frequentatori di questo portale ricco d’ itinerari di ogni genere corredati da immagini affascinanti.
Passo del Basodino m 3180 Spiccata insellatura tra il Pizzo di Cavergno e il Basodino che mette sul ghiacciaio omonimo e a cui corrisponde sul lato della Val Formazza, una ripida gola scavata nell'angolo delle due creste. A.J. VII, 115; Freshfield's Italian Alps, 16, 349; S.A.C.J. VIII, 249; Coolidge, 71; Gerla, 325; Brusoni, 394-5; R.M. 1931, 407. Toccata per la prima da W.D. Freschfield con A. Zertanna nel 1875. 256) Dal lago Kastel del quale si percorre la sponda occidentale si aggira la costola che ne sbarra 1'estremita superiore, si attraversa la Val Ghighel salendo per pascoli e falde moreniche verso un dosso roccioso e detritico che adduce a un piccolo ghiacciaio. Attraversando detto ghiacciaio in direzione nord-est si raggiunge il passo. ore 2.
257) Dalla Capanna Basodino si sale a Randinascia, quindi si attraversa il ruscello e si precede in direzione sud, per terreno montonato, sino al fronte morenico che si protende verso il Pizzo di Cavergno. Risalita la morena si volge verso sud-ovest sino a raggiungere, attraverso il facile ghiacciaio del Basodino, il passo omonimo. ore 2,30.
BASODINO m 3277 E' la vetta principale del gruppo e comporta anche la maggior glaciazione dopo quella dell'Hohsand. II nome Basodino si riferisce a tutto il massiccio compreso tra la bocchetta di Kastel e il passo d'Antabia. La cresta terminale frastagliatissima si svolge ad arco tra nord e sud abbassandosi a circa metà percorso in una leggera sella. Vi si distinguono pertanto due sommità: la settentrionale, ossia il vero Basodino di m 3277 e la meridionale di m 3250. II versante orientale del monte e rivestito dal ghiacciaio del Basodino (un tempo chiamato anche ghiacciaio di Cavergno), il più vasto e più bello dei monti ticinesi, mentre il fianco occidentale sostiene una piccola ma ripida vedretta (ghiacciaio occidentale del Basodino) il cui percorso scende sopra la terrazza di Ghigel, verso cui spinge le sue vecchie morene quali segni dell'antica estensione. La lunga schiena della montagna sorge con esile filo roccioso tra i due opposti ghiacciai. Dal passo del Basodino alla punta nord la cresta, un tempo prevalentemente nevosa, non e oggi che un crestino affilato e molto eroso. Tra la maggiore cima e la minore, la cresta scende dapprima con profilo seghettato alla leggera depressione, poi risale in parecchi spuntoni che rendono complicate ma senza serie difficoltà, il tragitto. La prima ascensione conosciuta al Basodino e del 1863. Salirono infatti alla vetta il 3 settembre partendo dall'alpe Robiei la guida Peter Losi di Adelboden con Gaudenzio Zanini, Giacomo Padovani e Pietro Scuella per la costruzione di un segnale trigonometrico, salita ripetuta poco dopo dalla stessa guida e dall'ing. L'Hardy di Ginevra per il collaudo dello stesso segnale che doveva servire per i lavori di misurazione del grado dell'Europa centrale. II Basodino offre un vasto e meraviglioso panorama sulle alpi vallesane, bernesi, sulla catena delle Lepontine e spaziando infine su tutta 1'Ossola. S.A.C.J. III, 183; VIII, 248-50; XXXI, 126; XXXIX, 130; Echo 187, 5-8; R.M. 1887, 156; 1890; 382; Coolidge, 67-71; Gerla, 326-34; Brusoni, 395-8; Alpi Ticinesi II, 451-56.
Per il passo del Basodino e la cresta nord D.W. Freshfield con Antonio Zertanna, 1865. A.J. VII, 154-5; S.A.C.J. VIII, 249; Coolidge, 70; Gerla, 320; Brusoni, 397; Alpi Ticinesi II, 451-2. 258) Dai rifugi Maria Luisa o Kastel raggiunto con 1'it. 256 il passo del Basodino si raggiunge la vetta per la cresta nord che offre una interessante arrampicata. Per il versante ovest W.D. Freshfield con F. Devouassoud. 1875. A.J. VII, 154; IX, 60; Echo 1887, 6; S.A.C.J. VII, 503; O.A.Z. 1889, 34, 294; Coolidge, 70; Gerla, 330-1; Brusoni, 397-8. 259) Dai rifugi Maria Luisa o Kastel si sale per pascoli e pen-dii detritici sino a raggiungere un dosso roccioso situato alla base del ghiacciaio. Si rimonta detto dosso sino a raggiungere il ghiac-ciaio che si risale direttamente sin sotto la vetta. Le rocce terminali non offrono particolari difficoltà se si attaccano un poco verso sud.
260) (Quando il ghiacciaio e molto levigato, giunti in cima al dosso roccioso, conviene dirigersi verso sud per detriti sin sotto la bocchetta tra le due vette. Raggiunta direttamente la bocchetta o tenendosi ancora più a destra a seconda delle condizioni del ghiacciaio, si raggiunge la cresta sud e con questa la vetta. ore 3,30.
Per il versante sud-est Luigi Brioschi e C.A. Bauman con S. Padovani e F. Tonini, 6 agosto 1875. Boll. 1877, 623; Gerla, 330-1; Brusoni, 397.
261) Dai sentiero del Tamierpass it. 271, si traversa il Pianascione salendo in direzione del ghiacciaio di Antabia e si prose-gue quindi verso la vetta meridionale. Le rocce alla base sono pessime ed e perciò consigliabile salire per neve il più in alto possibile e direttamente verso il culmine. Giunti alle rocce ci si sposta via via verso destra così da raggiungere la vetta senza difficoltà. ore 7 da San Carlo.
Per la cresta sud A. Cust, 19 settembre 1878. A.J. IX, 369; XVII, 168; Coolidge, 67; Gerla, 330-1; Brusoni, 398; Alpi Ticinesi II, 456. 262)Dal Passo di Antabia (n. 264) si sale per la cresta alla vetta meridionale senza difficoltà. 30 minuti dal passo.
Da Randinascia per il ghiacciaio del Basodino P. Josi con G. Zanini, G. Padovani e P. Scuella, 3 settembre 1863. Studer II, 326; S.A.C.J. X, 355; Echo 1887.5-8; Annuario Ticinese IV, 25-30; Gcrla, 330-1; Brusoni, 396; Coolidge. 68-70; Alpi Ticinesi II, 453; III, 278. 263) A Randinascia si attraversa il ruscello e si sale in direzione sud, sino al fronte morenico che si protende verso il Pizzo Cavergno. Raggiunto il ghiacciaio del Basodino, si traversa in direzione sud verso la cresta orientate per le cui rocce, o per lo stesso versante, si guadagna la vetta. ore 3,30 da Randinascia. Ciao. Valter
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