Ciao Andrea, con riferimento alla tua richiesta ti riporto quanto tratto dalla Guida Dei Monti D’Italia di Renato Armelloni “Alpi Lepontine Sempione – Formazza Vigezzo” Club Alpino Italiano Touring Club Italiano. Nella speranza di esserti stato d’aiuto ti auguro buone ascensioni. Ciao. Valter
275. PUNTA DEL GHIACCIAIO DI BAN 2975 m. - Bella vetta, al vertice di tre creste. Da qui parte la lunga dorsale N propriamente detta di Ban. A picco sul bacino dei laghi Sruer e del Vannino. Domina i bacini del Sabbione, di Nefelgiù e del Vannino, ed offre uno splendido panorama. A. Cust, 6 settembre 1880 (RM 1896, 431). 275a) per la cresta Sud-Ovest (via normale). C. Casati, R. Gerla, Turrini con L. Marani, in discesa, 6 agosto 1896 (Boll 1901, 174). F. Dai rifugi Mores e Somma Lombardo, con lit. 274a, deviando in ultimo dal ghiacciaio verso sinistra (E), si perviene alla selletta d'attacco della cresta (ore 1.45). Si sale agevolmente lungo il pendio detritico e brevi asperità rocciose, fino alla vetta (ore 0.15; ore 2). 275aa) VARIANTE D'ACCESSO. - Dalla Punta Lebendun, o dal colletto della cresta NE di detta punta, e elementare e poco faticoso percorrere tutta la piatta cresta di displuvio che, sormontando la dorsale S del Pizzo del Costone, s'immette nel bacino del Ghiacciaio Occidentale di Ban e raggiunge la base della cresta (ore 1.30 dal Passo del Vannino). 275b) per la parete Nord-Ovest e la cresta Nord. - Angelo, Carla, Romano Calegari, G. Corlese, G. Scotti, 22 agosto 1919 (RM 1920, 129). Versante repulsivo di rocce rotte e pericolose. Itinerario illogico e sconsigliabile. Si riporta la relazione dei primi salitori. Dal Ghiacciaio Occidentale di Ban (vedi it. 274a), spostarsi verso sinistra (E) alla base della parete. Rimontarla su blocchi, poi spostandosi a destra (S) su rocce infide ed un canalino nevoso appena accennato, raggiungere una cengia obliqua verso N che riporta in piena parete. Per massi instabili si raggiunge un intaglio sulla cresta N, che poi si segue fino ala vetta (ore 1.30 dall'attacco). 275c) per la cresta Nord. - Dal Passo Sud di Ban 2860 m seguire all'incirca il filo della cresta ripido, affilato e molto friabile; dopo alcuni intagli si raggiunge la vetta (ore 0.30). F. 275d) per il versante Nord-Nord-Est. - Sandro Gandola, Walter De Margaritis, 28 agosto 1979 (Formazza 125). Breve salita su neve e ghiaccio. Inclinazione max. 45°. Dislivello: 150 m. La via venne dedicata al Cinquantenario del GISM. Dal Passo Sud di Ban, abbassarsi nel canale detritico nevoso sul Ghiacciaio Orientale di Ban fino alla base della parete. Attaccare direttamente al centro per uno scivolo ghiacciato, alla costola rocciosa che divide in due lingue il settore allo. Prendere la lingua sinistra (salendo) sempre più ripida (45°), fino ad uscire sulla cresta E, a poca distanza dalla vetta (ore 1). 275e) per il versante Nord-Nord-Est. - Sandro Gandola, Walter De Margarilis 22 agosto 1980. Sviluppo: 200 m, inclinazione oltre 55°; itinerario su neve e ghiaccio (Scarpone 1980 n. 20, 12). Denominata via AN. SO. MA. MI. Attaccare leggermente a destra dello sperone roccioso che scende dalla vetta, verticalmente sull'evidente e ripido pendio (c. 50°), colatoio ghiacciato a destra (per chi guarda) dello sperone sopracitato. Con un'ultima impennata che supera i 55° si esce sulla cresta N ad un tiro di corda dalla vetta. 275f) per la cresta Est. – E’ l’itinerario del primo salitore alla vetta. F. Dalla Porta del Ghiacciaio di Ban, scavalcato un minore spuntone intermedio o aggirandolo sul lato N, seguire la cresta su rocce e grossi blocchi fino alla cima (ore 0.30). 275fa) VARIANTE. - Con 1'it. 276a, invece di risalire il pendio diretto alla Porta del Ghiacciaio di Ban, volgere a sinistra (S) e raggiungere la Bocchetla di Sruer c. 2680 m, aperta sul crestone S. Seguendolo su facili rocce s'incontra la cresta E, dalla quale si prosegue fino alla vetta (A. Cust, 20 settembre 1878).
273. PUNTA LEBENDUN o DEL VANNINO 2935. - Cima rocciosa di gneiss, la più occidentale della catena, che si erge a NE dell'omonimo passo. Formata, a differenza del resto della catena, da solido gneiss, consente qualche breve arrampicata. Viene salila per il bel colpo d'occhio sulla Punta d'Arbola. 273a) per la cresta Sud-Ovest (via normale). Itinerario facile, non obbligato, su neve e roccia a blocchi. F. Dal Passo del Vannino 2754 m, si sale verso NE (lato Sabbione) per roccette ad una sella (raggiungibile direttamente dal Vallone del Vannino). Si precede sulla dorsale erbosa per arrivare sul ripiano nevoso dove la cresta, meglio delineata, a blocchi conduce in vetta (ore 0.40). 273b) da Nord-Ovest. - Angelo, Carla, Romano Calegari, G. Cortese, G. Seoul, 22 agosto 1919 (RM 1920, 129). Questo versante, compreso tra la cresta SO e 1'indefinito crestone NO, s'abbassa prima ripido per c. 70 m sul ripiano nevoso, seguito da banchi detritici e rocciosi intervallati da fasce nevose fino al ghiacciaio. Per questo fianco si svolge un impraticato percorso, oggettivamente pericoloso, su rocce affiorate dall'antico ricoprimento glaciale, del quale non e stato possibile identificare con esattezza il tracciato. 273c) per la paretina Nord. - R. Armelloni, 10 agosto 1983. Breve arrampicata di 50-60 m con pass, di II. Dal colletto della cresta NE scendere sotto il fianco N fino ad un caratteristico spuntone. Salire in diagonale a sinistra fino ad una spaccatura. Per stretto passaggio ed una fessurina alzarsi alcuni metri, poi traversare a destra ad un terrazzino. Diritto sulle placche si esce a destra su uno spigolino, sulla verticale del punto di partenza. Pochi metri di cresta e si e in vetta (15 minuti).
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