Ciao Andrea, nessun problema, così con la descrizione riferita all’itinerario 274a, trovi un’altra salita il Pizzo Del Costone. Buona montagna. Valter
274. PIZZO DEL COSTONE 2950 m. - Frastagliata costiera rocciosa che divide il Ghiacciaio Occidentale di Ban dal Ghiacciaio del Costone. Cima dall'aspetto attraente, ma costituita di roccia friabile; facilmente ac-cessibile da S, d'interesse panoramico. E collegala alla Punta Lebendun da un pendio di sfasciumi e dalla piatta testata di rocce bianche (marmo sac-caroide) del Ghiacciaio del Costone. 1° asc.: Arthur Cust, 20 settembre 1878 (RM 1896, 431). 274a) dal Ghiacciaio Occidentale di Ban e per la cresta Sud. Gita panoramica in ambiente solitario, su facile glacio-nevato e breve friabile cresta con blocchi in bilico. F. Dai rifugi Mores e Somma Lombardo, seguire il semiero che si dirige sotto le pendici O del Corno di Ban. Dopo alcuni tornanti attraversa a mezza costa un profondo solco e salendo verso S oltrepassa il vallone calante dal Passo Nord di Ban. II sentiero pro-cede a destra e dopo alcune ondulazioni raggiunge un bel terrazzo panoramico 2720 m c. (ore 0.30). Tenendosi alti (E) aggirare la conca del Lago di Ban, poi in lieve discesa si mette piede sui nevai del Ghiacciaio Occidentale di Ban, che si risale completamente. A destra (O) si arriva sul colletto della cresta S, che si segue con cautela sormontando alcuni blocchi in bilico e con qualche aggiramento, fino alla vetta (ore 1.30; ore 2). NOTA. - La cresta S e facilmente accessibile anche dal lato O per il Ghiacciaio del Costone ed un pendio di detriti (C. Casati, R. Gerla, Turrini con L. Marani, 6 agosto 1896; Boll 1901, 174-77). 274b) da Ovest e per la cresta Nord. - Angelo, Carla, Romano Calegari, G. Cortese, G. Scotti, 22 agosto 1919 (RM 1920, 129). F+. Dal Ghiacciaio Occidentale di Ban (v, it. 274a), invece d'inoltrarsi verso S, deviare a destra ed aggirare le pendici N del Pizzo del Costone. Raggiunto il Ghiacciaio del Costone, risalirlo poggiando a sinistra fino a c. 2850 m (ore 1.30). Un canale di neve e rocce rotte permette di raggiungere la de-pressione sulla cresta nel tratto compreso tra la vetta (2950) e la torre a N 2900 m c., quotata inesattamente 2979 m IGM. Seguire l’articolata costa formata da grossi blocchi in bilico e aggirando le difficoltà in genere sullo scavato versante O, si giunge in vetta (ore 0.45; ore 2.15). 274c) per il canale Ovest-Nord-Ovest e la cresta Nord. - Sandro Gandola, 20 agosto 1977 (inf. pers.). La salita del canale (inclinazione 40°, dislivello 150 m) acquista un certo interesse solo nelle migliori condizioni di innevamento. PD. Con l'it. 274b, aggirate le pendici N della montagna, per neve si raggiunge subito l'imbocco del canale che scende dalla sella tra l'estrema punta N e la torre 2900 m (2979 m 1GM). Lo si risale fino alla sella. In seguito, evitando qualche passo scabroso in genere sul lato O, come nell’ it. precedente si arriva in vetta (ore 1.15 dall'attacco).
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