ciao
sono completamente d'accordo con mario ma vorrei aggiungere delle considerazioni su quanto letto e sentito in merito a come affrontare la montagna.

qualcuno dice che la verità stà sempre nel mezzo  e forse è proprio così.

non credo esistano degli alpinisti pirla ma invece delle persone che ,molto sprovvedute, affrontano la montagna.
a chi non è mai capitato di trovarsi ad incontrare persone senza scarpe adatte o abbigliamento adeguato su qualche tratto insidioso o con condizioni meteo che gridano al rientro....?

quest'estate ho assistito ad un recupero con elicottero di una persona che in MTB scendeva dalla zeda e cercava di raggiungere il fondo valle sul lato dove non esistono sentieri.....!

A questo signore l'inglorioso epitaffio forse si addice ma allora perchè non cominciare a dare indicazioni precise  e consigli su come e dove affrontare certi tratti .
e qui ritorniamo alla cultura dell'informazione e dell'accoglienza.
mica servono strutture mega ma qualche indicazione agli accessi che mette in guardia da certi pericoli, magari si potrebbe anche pensare.

se alla base della zeda ,con i vari cartelli di tempi si metteva anche un indicazione del tipo (non affrontare in MTB) si spendevano 25 € ma si risparmiava(forse) un intervento aereo....e ancora più importante il rischio di una persona.

a queste quote ti rompi una gamba, su un 4000 ci lasci la vita....

ed ecco che queste situazioni fanno generalizzare su chi affronta la montagna e che viene additato cone unico responsabile di incidenti e rischi.

ciao a tutti


alfio