Caro Alberto, condivido solo parzialmente quello che dici. Vero che ci sono vari modi per morire sotto una valanga (è sufficiente una massa di 30cm che ti sbilancia, cadi, sbatti la testa contro una roccia ed è fatta), ma… anche da soli o in due è sempre meglio avere con se l’arva. In genere sui passaggi delicati ci si mantiene sempre a debita distanza in modo che, nella malaugurata sorte, uno dei due ha buone probabilità di rimanerne fuori. Anche quando si è soli bisogna averlo con se, potrebbero esserci altri escursionisti nelle vicinanze e comunque il lavoro di ricerca da parte dei soccorritori sarebbe di gran lunga semplificato e in tempi ridotti.
Sono d’accordo invece sul discorso umiltà e saper rinunciare. Purtroppo però a volte le condizioni del manto nevoso possono trarre in inganno o un cambio improvviso delle condizioni meteo può ribaltare la situazione. Per non parlare poi del fatto che tu puoi essere esperto e attento quanto vuoi, ma se quelli sopra di te se ne infischiano…
Da soli o in compagnia, io rimango del parere che l’arva ci debba sempre essere, e come dice Flavio… esercitiamoci ad usarlo, perché averlo e non saperlo usare è inutile.
Buona montagna
Carlo