Nella lettera precedente forse non ho ben chiarito i tuoi motivi nel ritenermi incompetente nel frequentare i percorsi montani,ma vorrei ricordarti che: l'11 febbraio 2001 TU sei stato l'unico a non salire sul monte Sodadura (piani d'artavaggio) perchè avevi paura della cresta affilata e molto ripida (stando a quanto riferitomi da chi più anni ti conosce). Qusto tipo di "fattaccio" capitò anche precedentemente al 21 gennaio 2001 dove andammo al monte Bregagno nella zona del comasco,anche per la stessa ragione data dalla stessa persona: escursioni fatte con neve,lo volevo precisare.                                                            Ora mi pongo un quesito:ma non ero io a rinunciare e a fermarmi davanti alle difficoltà? ad aver paura? a non riuscire a cavarmela in qualche modo possibile (se vi è la possibilità e quì c'era) per superare gli ostacoli (se cosi si possono definire) invece di ritornare sui propri passi? E TU,affermi di affrontare la montagna a 360 gradi? Ma per favore!!! non raccontarne così grosse,(che poi c'è sempre chi ci crede). Esprimendomi con obbiettività,rispondo: tornare sui propri passi è segno di saggezza,avere paura non significa essere escursionisti o persone ignoranti o di razza inferiore,ma dar modo di ponderare bene le proprie valutazioni di riuscita,nel superare o rinunciare agli ostacoli,evitando di ferirsi o peggio ancora,morire per stupida insistenza nel sopravvalutare se stessi. Io personalmente non mi vergogno in quei casi in cui ho deciso di rinunciare (pochi o tanti),un pò di paura ne ho sempre e comunque in giusta dose,quanto basta per essere obbiettivo e coscente nelle decisioni giuste e sicure (almeno finora) da prendere. E se sono con altri,la decisione sul da farsi,deve essere presa in considerazione all'unanimità e in caso di possibilità (a rischio del singolo individuo) uno può abbandonare il gruppo e far ciò che meglio crede (secon il mio personale parere)!!! Comunque,io che non ho cartine serie,che mi perdo a detta tua ecc.ecc.ho accompagnato varie volte un ragazzo con sindrome da mongolismo (nello specifico) con tutte le problematiche che ne sorgono e forse in molti non sanno come gestirle o affrontarle. Caro marco,non ne saresti capace (almeno ,questa è la mia convinzione) visto che brontoli,sbuffi e ti imbufalisci se solo devi aspettare chi si trova troppo indietro (chissà per quale ragione). Con questo concludo,anche se vi è abbastanza materiale per proseguire (in particolare sulle tue bidonate o scorrettezze,faccio 2 esempi: capanna Cava,capanna Bovarina,chissà magari ti viene in mente qualcosa),ma la diàtriba per mè finisce quì! A tal proposito,invito chi lo volesse, a verificare le due escursioni soèra citate (Bregagno e Sodadura) in condizioni come le abbiamo trovate noi (con molta neve) e solo e obbiettivamente in quel caso potrete giudicare se è vero ciò che ho scritto io o è più vero qul che dice Marco di mè. Ringrazio Marco di avermi fatto conoscere luoghi a me sconosciuti, nel contempo,anche nel suo modo tipico di accompagnare gli escursionisti in montagna,sbagliato o giusto che sia (fatta qualche rara volta,intendo nel giusto).  SPERO di poter partecipare (se me lo concedi) a qualche tua gita e invito Tè a una delle mie passeggiate da "spiaggia" o come dici tu:strade bianche (di neve intendevi?).Colgo l'occasione per augurare a TUTTI gli amanti della montagna un Felice e sereno Natale ed un meraviglioso 2007 intenso di fantastiche escursioni!!! ciao