Non sono molto d'accordo: a che pro ristrutturare "a tappeto" le baite in rovina, se non ci sono prospettive di un utilizzo delle stesse? Finirebbero in pochi anni nuovamente diroccate. Mi pare inoltre che l'ente parco in questi anni abbia ristrutturato baite, dove servono, allo scopo di offire punti di appoggio a chi desidera effettuare traversate nel territorio. Ormai di punti di appoggio ce ne sono diversi, e non capisco perchè ristrutturarne molti altri (magari qualcuno ancora sì, ma non troppi). Discorso analogo vale per i sentieri: per l'esempio di Cima Sasso di segnavia non ce ne sono, ma di begli ometti di sassi sì, e del resto non mi pare necessario andare a segnalare ulteriormente un itinerario di suo molto logico. La peculiarità della valgrande è la sua wilderness "di ritorno": se si inizia a ristrutturare tutto e a battere sentieri in ogni dove, inevitabilmente si perde quella inaccessibilità che è custode della peculiarità del territorio, e che non va persa per  mantenerne l'attrattiva.