A proposito di Valgrande, riporto integralmente due interessanti articoli pubblicati dall’ultimo numero del bisettimanale Eco Risveglio.
1) “Pubblicato da Eco Risveglio pagina 11 del 15 febbraio 2007.” Il parere del parlamentare Verdi assurdità Insisto: mettere la nuova sede del Parco Valgrande a Vogogna nella ristrutturata Villa Biraghi è un assurdo. Non tanto per l'enorme spesa della ristrutturazione (ben oltre 3 milioni di euro) perché recuperare un immobile di pregio è sempre positivo, ma perché va contro ogni logica. Lontana dagli accessi naturali della valle, in un centro storico senza parcheggi adeguati, con grandi problemi per le guardie forestali ma soprattutto perché le nuove spese di gestione per la sede andranno a quasi azzerare i fondi ministeriali del Parco. Allora, o li si aumentano (ma questa finanziaria poco "verde" e molto di sinistra li ha diminuiti!) o non ha senso tenere in piedi un Ente se poi non può gestire la più bella area Wildness d'Italia. E' più utile una nuova mega-sede o sistemare rifugi, sentieri, accessi e pubblicizzare meglio la Valgrande con i comuni intorno? Se qualcuno a Verbania fosse stato più furbo dell'ex sindaco di Vogogna Borghi (che per tempo fece cambiare i confini del parco a proprio uso e consumo) la sede poteva restare a Villa San Remigio, se fossero stati più previdenti in Valle Vigezzo perfetta sarebbe invece stata l'ex colonia di Druogno. Ampia, pubblica, disponibile, con tanti parcheggi e proprio davanti alla stazione della "Vìgezzina". Troppo bello e troppo semplice, anche perché tanto poi i soldi pubblici sprecati li pagano sempre tutti i cittadini! Marco Zacchera Marco.zacchera@libero.it
2) “Pubblicato da Eco Risveglio pagina 18 del 15 febbraio 2007.” La denuncia. Situata ai piedi del Tignolino, all’Alpe Parpinasca, è un esempio di politica anti – sviluppo. Il rifugio abbandonato alle porte del Parco. Inutilizzato dal 2000. L’Ente Val Grande non lo ha ancora dato in gestione. TRONTANO - L'Alpe Parpinasca si trova sulle montagne sopra Trontano, ai piedi del Tignolino, a un altezza di 1.210 metri ed è una delle porte d'ingresso alla Val Grande. I volontari del corpo degli Alpini del paese vi hanno costruito un grande rifugio di due piani, con cucine, un salone molto ampio e diverse stanze; i lavori sono terminati nel 2000 e il 16 settembre di quell'anno è stato inaugurato. Da allora è rimasto chiuso, il Comune di Trontano ha espletato tutti gli atti amministrativi ad esso spettanti ed ora si attende che il Parco Nazionale della Val Grande pubblichi un bando per assegnarlo in gestione per la prossima stagione; con il passare del tempo sono cambiate anche le leggi sanitarie e le cucine non sono più a norma per cui saranno necessari alcuni lavori di sistemazione. La grande opportunità di avere la più grande area selvaggia d'Italia nella nostra provincia, com'è chiaro a tutti, non è stata sfruttata nella maniera adeguata attirando ed organizzando un flusso di turisti, che invece si indirizzano verso altri luoghi non perché qui manchino bellezze naturali degne della visita, ma perché spesso mancano adeguati percorsi integrati, strutture e guide che aiutino a visitare il nostro territorio. In questo caso sono passati quasi sette anni prima di riuscire a dare in gestione un rifugio completato e fondamentale. Un passaggio quasi obbligato, fra tanti altri, se si vuole pensare di sviluppare questa zona del Parco e i paesi limitrofi che potrebbero giovare del passaggio di gruppi di turisti, soprattutto nei mesi estivi, ma non solo. Ultimamente si è sentito spesso parlare del Parco Nazionale della Val Grande, ma perché il dilemma era se fosse meglio che avesse la sua sede a Verbania o a Vogogna, se questa continuerà ad essere la questione principale su cui si dibatterà difficilmente si vedranno dei miglioramenti a breve termine. La gestione del Parco e tutti i comuni che lo compongono dovrebbero pensare a un serio piano di sviluppo e di integrazione, alla sistemazione dei sentieri, a dare un'opportunità agli allevatori che fossero intenzionati a lavorare negli alpeggi ed a una adeguata offerta turistica che tenga conto della tutela complessiva della natura. Il Parco Nazionale della Val Grande organizzerà in questo periodo una serie d'incontri: il 15 febbraio "Val Grande istruzioni per l'uso", che il 15 febbraio si terrà a Domodossola presso la Società operaia di mutuo soccorso, dove è auspicabile vengano date adeguate risposte a questi problemi e nuove idee che sembrano più che mai necessarie.
Un particolare ringraziamento al grande amico Flavio, gestore di questo meraviglioso sito e grande estimatore “DELLA MONTAGNA” per aver aperto questa discussione, inerente il Parco Val Grande. Complimenti all’amico Stefano per quanto ha esposto, da vero amante e conoscitore della montagna, con grande diligenza e rispetto per il prossimo!! La montagna è di tutti, e senza limiti di età, per i veri uomini che la frequentano, con rispetto senza competizioni e rivalità. Grazie a tutti. Valter Comaschi
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