Son Stefano,mi spiace dover far sempre la figura el "bastian cuntrari" come si dice dalle mie parti(son di Pallanzeno non di Trontano come qualcuno pensa),pero'questa storia di lasciare la montagna rinselvatichirsi proprio non mi va,perche'e sbagliatissimo cio'e ora vi spiego perche': Prima di tutto dalla notte dei tempi la montagna e' sempre stata "coltivata" dall'uomo , quindi il fatto che si debba lasciare la natura fare il suo corso non sta scritto da nessuna parte,in secondo luogo vi porto un'esempio: Da alcune settimane Teresio Valsesia,colui che ha scritto il libro "Val Grande ultimo paradiso" e che quindi non credo possa essere tacciato di essere un Anti Wilderness, sta proponendo alcuni servizi su Tele VCO relativi alla vita dall'alpeggio titolati"Lassu' gli ultimi"ed in uno di questi ha incontrato il Sign.Puliani che "carica" in estate l'alpeggio di Scaredi in Val Loana alle porte della Val Grande,persona piena di esperienza circa la vita dei monti e alla domanda di Valsesia circa cosa pensasse del Parco ha risposto che e' si una buona cosa ma purtroppo in tutta la Val Grande non si vede piu' una capra e le uniche bestie presenti sono le sue 35 o 37 mucche(non ricordo bene).Questo sta a significare che la presenza delle bestie al pascolo e' fondamentale per mantenere l'ambiente e permettere l'esistenza dei prati ed evitare l'avanzare incessante del bosco.Ognuno puo' pensarla come vuole,ma se mi trovo al mare l'esperienza dei pescatori per me vale piu' di qualsiasi altra cosa,di riflesso l'esperienza di un montanaro vale piu' di qualsiasi altra cosa se mi trovo in montagna,perche' per parlare con cognizione di causa di montagna bisogna viverla all'alpe,sveglia alle 4.00 a dormire alle 21.00/22.00 e tanto tanto lavoro durante il giorno allora si che si capisce cosa serve alla montagna e cosa non serve.Per il Sign.Puliani servono mucche,capre,pecore per qualcun'altro rovi,ontani ed arbusti vari, ai posteri l'ardua sentenza!
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