Per dovere di cronaca riporto un ulteriore articolo, relativo alla discussione “Parco Valgrande”, pubblicato sempre da Eco Risveglio pagina 26 del 15 febbraio 2007, firmato da Patrizia Salari.
Polemica il presidente Valgrande Alberto Actis si era lamentato dei lavori di ristrutturazione.
Villa Braghi pronta al trasloco.
Il sindaco Zago invita il Parco al trasferimento.
VOGOGNA - L'invito che il sindaco di Vogogna Marco Zago fa al presidente del parco nazionale Valgrande Alberto Actis, dopo l'intervista pubblicata la scorsa settimana su "Eco Risveglio", è di «portare a compimento il trasferimento» della sede dell'ente a Villa Biraghi. Il prima possibile. Non ci sta il primo cittadino agli attacchi sulla presunta inadeguatezza della struttura (venerdì 9 febbraio c'è stato il collaudo) benché Actis continui a ribadire «la mancanza di certificazioni sull'impianto elettrico e di riscaldamento». «Per quanto fiduciosi della capacità dell'equilibrismo del presidente Actis - risponde Zago - riteniamo che il trasferimento non possa avvenire in pochi giorni (il taglio del nastro è previsto a fine marzo), pertanto come avviene normalmente anche per le famiglie, avere a disposizione l'immobile da subito comporta indubbi vantaggi nella pianificazione delle necessarie fasi di lavoro. E ciò a prescindere dalle carte». Risponde così Zago all'attacco di Actis, oggi ancora nella sede di Pallanza a Villa San Remigio, sulla mancata consegna delle chiavi di Villa Biraghi, benché promesse all'inizio dell'anno. «Nell'incontro avvenuto il 27 dicembre scorso - spiega il sindaco - tra l'amministrazione di Vogogna e il presidente dell'ente parco, insieme al presidente della Comunità del parco Aldo Brocca, è stato mostrato un immobile completamente restaurato, pronto ad accogliere gli uffici e poi comunicata in forma scritta la messa a disposizione immediatamente dell'edificio per le opere preliminari al trasloco». Un restauro che però pare non piacere, non soddisfare Actis, al punto da avergli fatto dire di essere già pronto per ulteriori controlli. «Ciò che Actis fatica a comprendere - per Zago - è che non deve essere peritato un bel niente dal parte sua, poiché per rispetto istituzionale, oltre che per legge, tutte le opere e gli atti conseguenti ad un appalto, tra i quali la direzione lavori, i rapporti con l'impresa, le contestazioni circa difetti dell'opera, i pagamenti, i collaudi tecnici e amministrativi, ribaditi anche nella convenzione sottoscritta tra il Comune e l'ente parco, spettano unicamente al Comune». Un arduo compito, quello di consegnare la nuova sede fatta e finita, a cui Vogogna sta cercando di mettere la parola fine in un mare di polemiche. «Non ci stiamo alle dichiarazioni sui soldi pubblici gettati per quest'opera - chiude Zago - siamo davvero così arretrati culturalmente per ritenere soldi sperperati quelli dedicati al recupero del patrimonio artistico?».
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