Quando leggo che un cacciatore parla di ecompatibilità, silenzio, rispetto delle stagioni, ecc. ecc., resto alquanto perplesso. Concordo invece con Paolo Novaria in merito all'operato delle guide del Parco. Il parco è nato anche per dare lavoro ai giovani del territorio e non ci trovo nulla di scandaloso in ciò, anzi, si aiuta il turismo e l'economia locale. Io, che seguo i parchi del Vco da quando erano ancora solo un'idea, credo che prima di parlare occorra documentarsi. Giusto anzi giustissimo sottolineare quanto di sbagliato è stato fatto, ma è altrettanto doveroso, per il bene dei nostri paesi, non dimenticare i tanti benefici che le aree protette portano al territorio. E tutti, proprio tutti, i parchi del Vco (ma in generale tutte le aree protette italiane) possono considerarsi realtà positive. O forse, tanto per restare in tema Valgrande, vi siete dimenticati i 10 bivacchi realizzati dal parco Valgrande, il recupero dello storico rifugio di Bocchetta di Campo, il nuovo bellissimo Museo di Malesco, i contributi dati per il rifacimento dei tetti i piode, la messa in sicurezza della strada per Cicogna, le ricerche scientifiche, la promozione del territorio e dei prodotti tipici (e produttori) e potrei continuare per almeno un'ora (leggendo una delle pubblicazioni fatte dall'ente parco: "Dieci anni di Parco"). Concludendo: Parpinasca (rifugio) e Villa Biraghi (futura sede) non sono esempi positivi, ma non per questo vanno dimenticati tutti i miliardi di vecchie lire e le centinaia di migliaia di euro investiti più che bene per la protezione della natura (obbiettivo primario di un parco!), per lo sviluppo del territorio e della sua economia. Andrea
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