Premesso come dice il sig. Moroni che non siamo noi a decidere, io non avrei niente in contrario all'installazione di alcune colonnine di telesoccorso (io ne conosco l'esistenza solo nel bergamasco dove se non erro sono una quindicina distribuite in un territorio enorme come la Val Seriana e la Val Brembana). Ben venga anche una migliore opera di segnaletica sui percorsi + battuti e frequentati e magari qualche benedetta corda fissa in +. Però non ci si illuda con quello di risolvere magicamente il problema della sicurezza in montagna. Gli ultimi casi dimostrano a mio avviso che se è sbagliato l'approccio con l'ambiente in cui ci si va ad immergere, c'è ben poco da fare. L'esatta valutazione dei percorsi che si vanno ad affrontare nonchè la conoscenza delle proprie capacità tecniche e fisiche fa parte delle regole del gioco. Questo vale per la Val Grande come per qualsiasi altra zona montuosa al mondo. Una distorsione, se capita quando si è da soli e in una zona isolata, può avere tragiche conseguenze in Val Grande come pure ad esempio in Valle Antrona o in alta Valle Strona, zone non molto lontane dove pure la copertura cellulare va da scarsa a inesistente e dove esistono itinerari potenzialmente molto rischiosi. Non condivido infine la considerazione di Carlo sui cartelloni e sui tronchetti numerati. Vorrei ricordargli che il Parco, in quanto tale, ha tra le funzioni istituzionali quelle della didattica, molto più di quello di favorire ipotetici alpinisti improvvisati a percorrere sentieri abbandonati da decine di anni (sottolineo, itinerari abbandonati, non quelli + battuti cha magari invece andrebbero meglio segnalati come già scritto da Flavio). Per quanto sono a conoscenza, i suddetti manufatti sono stati piazzati su itinerari facili e alla portata di tutti per far conoscere i diversi aspetti delle attività degli uomini e degli animali nella zona. Esistono iniziative simili in molti altri parchi in Italia (visti di recente in zona Adamello-Brenta ad esempio) e non mi sembra che nessuno abbia mai avuto da ridire qualcosa. Che poi talvolta i soldi del Parco potrebbero essere spesi meglio (vedi rifugio di Parpinasca), come purtroppo capita spesso in Italia nel settore pubblico, siamo tutti d'accordo, però questo è un altro discorso....
spero di non essermi dilungato troppo in questo spazio di confronto tra le varie opinioni messo a disposizione da Flavio.
un saluto a tutti gli amici della montagna e in particolare un ringraziamento al sig. Moroni e a tutti i suoi colleghi per la sua preziosa opera.
Giuliano
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